Modulazione
Introduzione
Section titled βIntroduzioneβPer comprendere il significato della parola modulazione, Γ¨ necessario analizzare un generico sistema di comunicazione. Il segnale sorgente S viene trasmesso dal trasmettitore TX attraverso un canale C. Il sorgente viene ricevuto dal ricevitore RX e consegnato al destinatario D.
Schema a blocchi di un sistema di comunicazione:
Il componente TX deve effettuare principalmente due operazioni, che RX dovrΓ poi rifare al contrario:
- amplificazione
- modulazione (adattamento in banda)
Il componente fisico che attua lβoperazione di modulazione Γ¨ il modulatore, mentre il componente in ricezione che attua lβoperazione di demodulazione Γ¨ il demodulatore, integrati rispettivamente nel trasmettitore e nel ricevitore. In un sistema di ricetrasmissione, i suddetti componenti sono riuniti sotto la definizione di modem (dallβunione di MOdulazione e DEModulazione).
Il componente fisico che effettua la modulazione riceve in input un segnale portante periodico ed un segnale modulante per fornire in output un segnale modulato , ottenuto mediante la variazione di uno o piΓΉ parametri del portante attraverso lβintercessione del modulante. Il segnale modulante rappresenta lβinformazione da trasmettere.
Il segnale portante sinusoidale Γ¨ indicato con , mentre il segnale con portante impulsiva Γ¨ indicato con .
Modulazione con portante sinusoidale
Section titled βModulazione con portante sinusoidaleβUna delle modulazioni maggiormente studiata Γ¨ quella a portante sinusoidale , da cui si ottiene, nella sua forma generale, il segnale modulato :
I segnali ed possiedono i seguenti parametri caratteristici:
- ampiezza ,
- fase iniziale ,
- frequenza ,
- ampiezza istantanea con il vincolo ,
- fase istantanea ,
Da tali parametri si ottengono diverse funzioni. Deviazione di fase :
Pulsazione istantanea :
Frequenza istantanea :
Deviazione di frequenza :
Deviazione di ampiezza :
Deviazione relativa di ampiezza :
Si osserva che la deviazione di frequenza Γ¨ strettamente legata alla deviazione di fase:
Per poter illustrare i principali formati di modulazione, Γ¨ opportuno fornire la seguente forma del segnale modulato:
Data la formula di Eulero , si ricava la seguente relazione:
Dato lβinviluppo complesso del segnale modulato:
Il segnale modulato, in forma generale, si puΓ² scrivere:
Lo script dβesempio segnali_modulati
ha il seguente segnale modulante in ingresso:
Npunti=1000;durata=100;y_dim = Npunti*durata;
tempo=0:(1/Npunti):durata-1/Npunti;x= 1*(sign(tempo)-sign(tempo-0.5))*0.5-(1-abs((tempo-0.75)/0.25)).*(sign(tempo-0.5)-sign(tempo-1))*0.5+0*(sign(tempo-1)+1)*0.5;
figure; plot(tempo,x,LineWidth=1.5);
Principali Formati di Modulazione
Section titled βPrincipali Formati di ModulazioneβModulazione in Ampiezza
Section titled βModulazione in AmpiezzaβLa modulazione in ampiezza (AM) fa uso di per modificare , ovvero la funzione deviazione relativa di ampiezza. Data la sensibilitΓ di modulazione di ampiezza , si puΓ² definire il seguente sistema:
Il contorno del segnale modulato Γ¨ detto inviluppo, calcolato grazie alla funzione envelop
di MATLAB.
% ...V0=10; % ampiezza portantef0=30; % frequenza normalizzata portanteKA=0.5;sAM=V0*(1+KA*x).*cos(2*pi*f0*tempo);[up,lo] = envelope(sAM); % inviluppo del segnale
figure;plot(tempo,sAM,LineWidth=1.5); hold on;plot(tempo,up,'-',tempo,lo,'-',LineWidth=1.5, Color=[1 0 0])
Modulazione di Fase
Section titled βModulazione di FaseβLa modulazione di fase (PM, da phase) fa uso di per modificare . Data la sensibilitΓ di modulazione di fase , si puΓ² definire il seguente sistema:
KP=(2*pi*1.5);sPM=V0*cos(2*pi*f0*tempo+KP*x);figure;plot(tempo,sPM,LineWidth=1.5);
Intervenire sulla fase equivale ad intervenire sulla frequenza:
Dato un segnale modulante con ampiezza , frequenza e fase :
Dato , allora e ne consegue che:
La deviazione di frequenza risulta essere:
Il cui massimo Γ¨
Si osserva che la funzione seno Γ¨ un coseno anticipato di .
Modulazione di Frequenza
Section titled βModulazione di FrequenzaβLa modulazione di frequenza (FM) fa uso di per intervenire sulla deviazione di frequenza. Data la sensibilitΓ di modulazione di frequenza , si puΓ² definire il seguente sistema:
KF=15;sFM=V0*cos(2*pi*f0*tempo+(2*pi*KF)*y);figure;plot(tempo,sFM,LineWidth=1.5);
Dato, come in precedenza , allora dato e ne consegue che:
La deviazione di frequenza risulta essere:
Si osservino le seguenti implicazioni:
Funzione di Bessel e Banda di Carlson
Section titled βFunzione di Bessel e Banda di CarlsonβData funzione di Bessel di 1Β° specie di ordine n definita come:
Dopo innumerevoli peripezie si ricava che, nei casi PM ed FM:
function bessel_formula
z = 0:0.1:20;j = zeros(5,201);
for i =0:4 j(i+1,:)=besselj(i,z);end
plot(z,j)hold onplot(z, zeros(size(z)), 'Color', '#808080', 'LineStyle','--')legend('$J_n(m)$','Interpreter','latex', 'FontSize', 22)title('Funzione di Bessel')
end
La formula empirica per la banda dei segnali PM ed FM è la banda di Carlson, che è così definita:
Il caso sinusoidale:
La formula per la banda dei segnali AM Γ¨ invece:
Indici di modulazione
Section titled βIndici di modulazioneβΓ¨ lβindice di modulazione di ampiezza. Γ¨ lβindice di modulazione di fase. Data la banda del segnale modulante . Il rapporto di deviazione per la modulazione di frequenza Γ¨:
se la banda Γ¨ limitata.
Caso dβuso reale
Section titled βCaso dβuso realeβAM, PM ed FM sono le categorie principali di modulazione con portante sinusoidale. PM ed FM sono chiamate modulazioni angolari:
Visto che Γ¨ piΓΉ facile costruire un modulatore FM, un modulatore PM si ottiene grazie ad un PM preceduto da un filtro di derivazione.
La modulazione viene applicata perchΓ© i segnali modulanti, che rappresentano le informazioni da trasmettere, sono principalmente di natura passa-basso. Il contenuto spettrale di tali segnali Γ¨ concentrato nelle basse frequenze e servirebbero dunque antenne chilometriche per permetterne la ricetrasmissione. Γ necessario convertire in frequenza lo spettro del segnale modulante.
Risulta necessario studiare il segnale modulante e modulato nel dominio delle frequenze, applicando loro la trasformata di Fourier (usando la funzione fft
fornita da MATLAB).
% ...
lunghezzaFft=length(x);X=fft(x,lunghezzaFft)*(1/Npunti);X=[X(lunghezzaFft/2+1:lunghezzaFft) X(1:lunghezzaFft/2)];frequenza=Npunti*linspace(-0.5,0.5-1/lunghezzaFft,lunghezzaFft);
figure;plot(frequenza,abs(X),LineWidth=1.5);
Nel caso della modulazione AM si ottiene:
lunghezzaFft=length(sAM);S=fft(sAM,lunghezzaFft)*(1/Npunti);S=[S(lunghezzaFft/2+1:lunghezzaFft) S(1:lunghezzaFft/2)];frequenza=Npunti*linspace(-0.5,0.5-1/lunghezzaFft,lunghezzaFft);
figure;plot(frequenza,abs(S),LineWidth=1.5);
In modo analogo si ottengono le trasformate di segnali modulati PM ed FM:
Lo script completo Γ¨:
function segnali_modulati
Npunti=1000;durata=100; % [s] durata della finestra temporale per la trasformatay_dim = Npunti*durata;
tempo=0:(1/Npunti):durata-1/Npunti;x= 1*(sign(tempo)-sign(tempo-0.5))*0.5-(1-abs((tempo-0.75)/0.25)).*(sign(tempo-0.5)-sign(tempo-1))*0.5+0*(sign(tempo-1)+1)*0.5;
V0=10; % ampiezza portantef0=30; % frequenza normalizzata portanteKA=0.5;KP=(2*pi*1.5);KF=15;
sAM= V0*(1+KA*x).*cos(2*pi*f0*tempo);sPM= V0*cos(2*pi*f0*tempo+KP*x);y = zeros(1, y_dim);for i=0:1:y_dim-1 y(i+1)=sum(x(1:i+1))*1/Npunti;end % integrale approssimato del segnale modulante
% fprintf("»»» size y = %d\n", Npunti*durata-1);
sFM= V0*cos(2*pi*f0*tempo+(2*pi*KF)*y);
figure;plot(tempo,x,LineWidth=1.5);xlabel('Tempo (normalizzato)', FontSize=16);ylabel('x(t)',FontSize=16);grid on;axis([0 1 -1.5 1.5]);
[up,lo] = envelope(sAM); % inviluppo del segnalefigure;plot(tempo,sAM,LineWidth=1.5);hold on;plot(tempo,up,'-',tempo,lo,'-',LineWidth=1.5, Color=[1 0 0])xlabel('Tempo (normalizzato)', FontSize=16);ylabel('s_{AM}(t)', FontSize=16);grid on;axis([0 1 -20 20]);legend('s_{AM}(t)', 'envelope', FontSize=16)
figure;plot(tempo,sPM,LineWidth=1.5);xlabel('Tempo (normalizzato)', FontSize=16);ylabel('s_{PM}(t)', FontSize=16);grid on;axis([0 1 -20 20]);
figure;plot(tempo,sFM,LineWidth=1.5);xlabel('Tempo (normalizzato)', FontSize=16);ylabel('s_{FM}(t)', FontSize=16);grid on;axis([0 1 -20 20]);
% trasformata di fourier x(t)%lunghezzaFft=2^(nextpow2(length(x))+1);lunghezzaFft=length(x);X=fft(x,lunghezzaFft)*(1/Npunti);X=[X(lunghezzaFft/2+1:lunghezzaFft) X(1:lunghezzaFft/2)];frequenza=Npunti*linspace(-0.5,0.5-1/lunghezzaFft,lunghezzaFft);figure;plot(frequenza,abs(X),LineWidth=1.5);xlabel('Frequenza (normalizzata)', FontSize=16);ylabel('|X(f)|', FontSize=16);grid on;axis([-10 10 0 1.2*max(abs(X))]);
% trasformata di fourier sAM(t)lunghezzaFft=length(sAM);S=fft(sAM,lunghezzaFft)*(1/(Npunti));S=[S(lunghezzaFft/2+1:lunghezzaFft) S(1:lunghezzaFft/2)];frequenza=Npunti*linspace(-0.5,0.5-1/lunghezzaFft,lunghezzaFft);figure;plot(frequenza,abs(S),LineWidth=1.5);xlabel('Frequenza (normalizzata)', FontSize=16);ylabel('|S_{AM}(f)|', FontSize=16);grid on;axis([-50 50 0 5]);
% trasformata di fourier sPM(t)lunghezzaFft=length(sPM);S=fft(sPM,lunghezzaFft)*(1/Npunti);S=[S(lunghezzaFft/2+1:lunghezzaFft) S(1:lunghezzaFft/2)];frequenza=Npunti*linspace(-0.5,0.5-1/lunghezzaFft,lunghezzaFft);figure;plot(frequenza,abs(S),LineWidth=1.5);xlabel('Frequenza (normalizzata)', FontSize=16);ylabel('|S_{PM}(f)|', FontSize=16);grid on;axis([-60 60 0 5]);
% trasformata di fourier sFM(t)lunghezzaFft=length(sFM);S=fft(sFM,lunghezzaFft)*(1/Npunti);S=[S(lunghezzaFft/2+1:lunghezzaFft) S(1:lunghezzaFft/2)];frequenza=Npunti*linspace(-0.5,0.5-1/lunghezzaFft,lunghezzaFft);figure;plot(frequenza,abs(S),LineWidth=1.5);xlabel('Frequenza (normalizzata)', FontSize=16);ylabel('|S_{FM}(f)|', FontSize=16);grid on;axis([-60 60 0 5]);
end
Valutazione spettro segnali AM
Section titled βValutazione spettro segnali AMβDato , il segnale modulato diventa:
Se esiste trasformata di Fourier del segnale modulante ed ha banda limitata a , allora esiste la trasformata del segnale modulato:
con .
Segnali derivati da AM
Section titled βSegnali derivati da AMβModulazione DSB-SC
Section titled βModulazione DSB-SCβIl segnale Double Side Band-Suppressed Carrier (DSB-SC) effettua una modulazione di tipo ibrido.
Vengono tolte le portanti delle Delta di Dirac e il segnale modulato diventa:
Modulazione QAM
Section titled βModulazione QAMβLa modulazione QAM (Quadrature Amplitude Modulation) utilizza due portanti indipendenti. Infatti ed non devono necessariamente avere la stessa banda. Si osserva che le portanti sono in quadratura, con in anticipo su .
Il segnale modulato Γ¨:
Trasformazione di Hilbert
Section titled βTrasformazione di HilbertβLa risposta in frequenza della trasformazione di Hilbert Γ¨:
Tale definizione implica:
La risposta in fase (argomento della risposta in frequenza) porta ad uno sfasamento di .
La risposta impulsiva Γ¨:
Modulatore SSB
Section titled βModulatore SSBβIl modulatore SSB (Single Side Band) Γ¨ un caso particolare del QAM dove la portante Γ¨ derivata da β grazie alla trasformazione di Hilbert.
Le portanti e e sono in quadratura perchΓ© le funzioni seno e coseno hanno uno sfasamento di radianti, ovvero gradi.
Data la fase , si osserva che:
Risulta quindi evidente che, negli schemi illustrati, il blocco applica uno sfasamento di 90Β°.
Grazie alla moltiplicazione per del seno, la portante anticipa ββ.
Il segnale Γ¨ dato da:
Il segnale , considerato lo sfasamento di in anticipo, Γ¨ dato da:
Γ¨ la trasformazione di Hilbert di .
Il segnale modulato Γ¨ la somma tra e :
Demodulazione
Section titled βDemodulazioneβLa demodulazione puΓ² essere effettuata in modo coerente o non coerente. Nel primo caso si utilizza sia che per ricostruire : questo metodo Γ¨ sicuramente piΓΉ resistente ai disturbi ma piΓΉ difficile da implementare. La portante Γ¨ stimata o estratta da un altro circuito di sincronizzazione per poter effettuare la demodulazione coerente.
Nel caso di una demodulazione non coerente invece, non si usa . Si ricostruisce in modo piΓΉ semplice, ma con meno qualitΓ .
Demodulatori di segnali AM e derivati
Section titled βDemodulatori di segnali AM e derivatiβSono coerenti in quanto hanno portante nota.
Data la costante di demodulazione , il demodulatore a prodotto si costruisce tramite:
Tale funzione viene filtrata da un passa-basso:
In questo caso non Γ¨ la funzione gradino, ma lβuscita del demodulatore. Sono omesse, ma sarebbero possibili, le verifiche per AM, DSB-SC, SSB e VSB.
Demodulatore QAM
Section titled βDemodulatore QAMβdemodulatore QAM non Γ¨ coerente. In primo luogo, si utilizzano due blocchi moltiplicatori aventi in ingresso e . Per contrastare lo sfasamento del modulatore, il secondo blocco moltiplicatore sfasa lβingresso di β.
Si ottengono le funzioni e :
Attraverso dei passa-basso, queste funzioni forniscono delle ricostruzioni delle portanti del modulatore:
Il segnale di uscita Γ¨ una ricostruzione della portante , mentre lβuscita Γ¨ una ricostruzione della portante .
Da cui si ottengono i segnali di uscita:
Si noti che Γ¨ nella forma espressa dal paragrafo Modulazione QAM.
Demodulatore FM non coerente
Section titled βDemodulatore FM non coerenteβLo schema con discriminatore Γ¨ il seguente:
Si ricorda che, nel caso di modulazione in frequenza, si hanno:
Esempio: Si prenda un segnale modulato in frequenza che abbia un blocco discriminatore che riporti tale output:
Derivando il segnale modulato e moltiplicandolo per la costante data ne consegue:
Esempio applicativo: radio FM monofoniche. Le radio analogiche hanno una frequenza che va da 87.5
a 108
MHz
(Mega Hertz). Il segnale modulante puΓ² andare da 30 Hz
a 15 kHz
. La banda del segnale modulante Γ¨ .
La banda di Carlson, ovvero la banda impegnata da ogni canale radio, Γ¨:
Modulazione con portante impulsiva
Section titled βModulazione con portante impulsivaβIl segnale portante Γ¨ una ripetizione periodica dellβimpulso di modulazione :
Il segnale modulante Γ¨ tempo-discreto e puΓ² avere diversa natura:
- modulante analogico: ottenuto mediante campionamento di un segnale tempo-continuo campionato con intervallo T
- modulante digitale: con T tempo di simbolo
Le tipologie piΓΉ importanti di modulazione con portante impulsiva sono:
- PAM: Pulse Ampitude Modulation
- PCM: Pulse Code Modulation
- PPM: Pulse Position Modulation
- PDM/PWM: Pulse Duration Modulation/Pulse Width Modulation
Segnali PAM
Section titled βSegnali PAMβI segnali pulse ampitude modulation hanno un segnale modulato nella forma:
Se Γ¨ analogico, allora Γ¨ una sua interpolazione. Se Γ¨ digitale, anche Γ¨ digitale.
Ad esempio, dati:
Allora Γ¨ il tipico segnale digitale:
La demodulazione si applica in modo differente se il segnale Γ¨ analogico o digitale. Nel primo caso, si puΓ² ricostruire a patto che questo abbia banda B tale che :
Nel caso si debbia ricostruire un segnale digitale, bisogna preventivamente campionare :
Questo schema Γ¨ semplificato, in quanto non prendere in considerazione il rumore.
Segnali PCM e Conversione A/D
Section titled βSegnali PCM e Conversione A/DβQuesta paragrafo analizza i componenti necessari per ottenere un segnale modulato con PCM: modulazione a codice dβimpulso (pulse code modulation).
Un PCM utilizza una codifica come questa:
Il blocco del modulatore digitale Γ¨ internamente costituito dai seguenti blocchi:
Il blocco del convertitore analogico/digitale Γ¨ internamente costituito da:
Il blocco di quantizzazione fornisce lβinsieme β.
Il blocco effettua una conversione parallelo-serie, poichΓ© riceve i bit in parallelo e li restituisce in serie.
Dunque, ponendo lo schema in verticale per permettere una migliore lettura, i componenti necessari per ottenere un segnale modulato con PCM sono:
La quantizzazione Γ¨ lβoperazione che mappa valori di input che appartengono ad un insieme molto grande e spesso a valori continui (come ), in valori di output definiti per un insieme numerabile (come ). Grazie al blocco di quantizzazione, si passa da una funzione tempo-discreto definita per tutti i numeri reali, ad una definita solamente per un numero finito di valori: lβinsieme ββ, dove L Γ¨ il numero di livelli di quantizzazione.
A seguito della codifica binaria di , si ottiene il numero di bit necessari per effettuare la quantizzazione. Gli bit sono un numero intero, potenza del due.
Dato a banda limitata B, allora:
Il bit-rate Γ¨:
La legge di quantizzazione Γ¨ data da Q:
Il modello di quantizzazione scalare Γ¨ privo di memoria e uniforme:
M Γ¨ lβampiezza del segnale. Le soglie di Q sono con i che va da zero ad L: . Gli estremi sono e β.
Gli intervalli hanno tutti la stessa ampiezza, dunque il passo (o intervallo) di quantizzazione Γ¨ costante:
La retta che interseca i giace sulla bisettrice del I e del III quadrante.
Si introduce inevitabilmente un errore di quantizzazione che Γ¨ inversamente proporzionale al numero di livello di quantizzazione.
Nel paragrafo che segue, si analizza un convertitore che deve garantire una certa tolleranza allβerrore di quantizzazione. Si ottiene la bit-rate minima del segnale PCM che possa garantire un errore di quantizzazione tollerabile.
Esempio segnale PCM
Section titled βEsempio segnale PCMβDato un segnale con ampiezza e banda limitata , si vuole trovare la minima bit-rate del segnale PCM (Pulse Code Modulation) che garantisca un errore di quantizzazione
Lβampiezza del segnale permette di definire il passo di quantizzazione:
Sfruttando la relazione:
Si procede risolvendo la seguente disequazione per trovare il valore di L:
La disequazione diventa infine unβuguaglianza perchΓ© si deve ottenere il minor numero di livelli di quantizzazione in modo da rispettare il vincolo imposto dal testo. Gli l bit di quantizzazione sono un numero intero, potenza del due:
Anche questa disequazione diventa unβuguaglianza. Si nota che il valore intero di l Γ¨ ottenuto operando unβapprossimazione per eccesso: a prescindere dalle cifre dopo la virgola, si approssima allβintero piΓΉ alto.
I bit di quantizzazione sono necessariamente un intero, almeno fino ad una piΓΉ ampia diffusione dei computer quantistici e dei corrispondenti Qubit.La bit-rate minima Γ¨:
Si puΓ² inoltre calcolare lo spazio di memoria β che occorre per memorizzare la porzione di segnale in un intervallo dato, ad esempio in β.
In tale intervallo sono presenti elementi, dunque: