sollecitazione causa (INPUT) SISTEMA risposta effetto (OUTPUT)
Il sistema applica una trasformazione di segnali.
Sistemi monodimensionali tempo-continui
x(t) (INPUT) Ty(t) (OUTPUT)
Un sistema monodimensionale tempo-continuo opera una trasformazione su segnali di tipo tempo-continui. Lo schema di sopra si formalizza con la scrittura:
y(t)=T[x(α);t]=T[x(t)]∀t∈R
Esempio: corrente di un circuito elettrico:
i(t)=T[v(t)]=Rv(t)
Proprietà dei sistemi tempo-continui
Lineare: vale il principio di sovrapposizione degli effetti.
x(t)=αx1(t)+βx2(t)⟹y(t)=αT[x1(t)]+βT[x2(t)]
Stazionario: il sistema è tempo invariato.
y(t)=T[x(t)]⟹T[x(t−t0)]=y(t−t0)
Causale: rispetta il nesso causa-effetto. L’output si ottiene considerando l’input solamente negli istanti di tempo passati.
y(t)=T[x(α),α≤t;t]
Istantaneo o senza memoria: l’output ad un dato istante si ottiene considerando l’input solamente nel medesimo istante.
y(t)=T[x(α),α=t]
Un sistema istantaneo può essere anche denominato come statico (non dinamico), puramente algebrico o combinatorio (nel caso di un sistema digitale).
Stabile: la limitatezza del dominio dell’input implica un dominio limitato anche per l’output.
∣x(t)∣≤M⟹∣y(t)∣≤N,∀t
La stabilità di un sistema indica la capacità dello stesso di reagire con variazioni limitate a perturbazioni nello stato iniziale (o dell’ingresso).
Invertibile: scambiando l’input con l’output continua ad esistere una trasformazione che leghi tali funzioni.
∃T−1 t.c. x(t)=T−1[y(t)]
Sistemi monodimensionali tempo-discreti
x[n] (INPUT) Ty[n] (OUTPUT)
Un sistema monodimensionale tempo-discreto opera una trasformazione su segnali di tipo tempo-discreti. Lo schema di sopra si formalizza con la scrittura:
y[n]=T[x[α];n]=T[x[n]]∀n∈Z
Proprietà sistemi tempo-discreti
Le proprietà sono pressoché identiche a quelle dei segnali tempo-continui.
Lineare: vale il principio di sovrapposizione degli effetti.
x(t)=αx1[n]+βx2[n]⟹y[n]=αT[x1[n]]+βT[x2[n]]
Stazionario: il sistema è tempo invariato.
y[n]=T[x[n]]⟹T[x[n−n0]]=y[n−n0]
Causale: rispetta il nesso causa-effetto. L’output si ottiene considerando l’input solamente negli istanti di tempo passati.
y[n]=T[x[α],α≤t;t]
Istantaneo o senza memoria: l’output ad un dato istante si ottiene considerando l’input solamente nel medesimo istante.
y[n]=T[x[α],α=t]
Stabile: la limitatezza del dominio dell’input implica un dominio limitato anche per l’output.
∣x[n]∣≤M⟹∣y[n]∣≤N,∀t
Invertibile: scambiando l’input con l’output continua ad esistere una trasformazione che leghi tali funzioni.
∃T−1 t.c. x[n]=T−1[y[n]]
Sistemi LTI
Un sistema LTI (lineare tempo-invariato) o SLS (sistema lineare stazionario) gode delle seguenti proprietà sopra citate:
Linearità: principio di sovrapposizione degli effetti
Stazionarietà: tempo-invarianza
L’istante iniziale di un sistema tempo-invariato si può sempre assumere nullo: t0=0.
Un sistema LTI monodimensionale tempo-continuo è descritto da risposta impulsiva h(t) e risposta in frequenza H(f). Ulteriore discriminante è il numero di ingressi/uscite:
multi-variabile o MIMO: Multi-Input Multi-Output
singola variabile o SISO: Single-Input Single-Output
I paragrafi che seguono trattano dunque sistemi LTI SISO.
I sistemi LTI possono essere sia tempo-continui che tempo discreti.
Risposta Impulsiva
δ(t)Th(t)
La risposta impulsiva per sistemi tempo-continui è la risposta all’impulso Delta di Dirac: h(t)=T[δ(t)]. Dunque h(t) consente di calcolare l’output a partire da un qualsiasi input.
Il sistema è lineare, l’integrale rappresenta una somma.
Il sistema è causale ⟺h(t)=0 per t<0.
Il sistema è stabile ⟺∫−∞∞∣h(t)∣≤M
Nel campo dei sistemi tempo-discreti, la funzione Delta di Dirac non esiste: viene approssimata dall’impulso unitario δ[n].
δ[n]Ty[n]
La risposta impulsiva è utile per determinare l’output quando è noto l’input. Si applica l’operatore di convoluzione.
y[n]=T[δ[n]]⟹x[n]=x[n]∗δ[n]
Si può dimostrare che:
y[n]=TLTI[x[n]]=m=−∞∑∞x[k]h[n−k]
Il sistema è causale ⟺h[n]=0 per n<0.
Il sistema è stabile ⟺∑n=−∞+∞∣h[n]∣=M<∞
Risposta in Frequenza
H(f)=F[h(t)]
La risposta in frequenza è la trasformata di Fourier della risposta impulsiva.
y(t)=x(t)∗h(t)⟹Y(f)=X(f)⋅H(f)⟹H(f)=X(f)Y(f)
Il dominio di esistenza della risposta in frequenza è l’insieme dei numeri complessi C. Si definiscono il modulo e l’argomento della risposta in frequenza come:
risposta in ampiezza: A(f)=∣H(f)∣
risposta in fase: Θ(f)=arg(H(f))
H(f)=A(f)ejΘ(f)∈C
La risposta in frequenza è la trasformata di Fourier della risposta impulsiva anche per i sistemi tempo-discreti. La risposta in frequenza dei sistemi tempo-discreto hanno periodo 1/T.
H(f)=F[h[n]]=n=−∞∑∞h[n]e−j2πfnT=X(f)Y(f)
Sistemi in cascata
Questo paragrafo analizza segnali tempo-continui, ma i ragionamenti fatti potrebbero essere riportati per segnali tempo-discreti.
x(t)T1y(t)T2z(t)
Dunque la funzione in output è:
z(t)=y(t)∗h2(t)=[x(t)∗h1(t)]∗h2(t)
Concettualmente equivalente ai due schemi a blocchi che seguono:
x(t)h1(t)∗h2(t)z(t);X(f)H1(f)H2(f)Z(f)
La cascata è invertibile. Con y(t)=y(t) perché l’operatore di convoluzione non gode della proprietà commutativa.
x(t)T2y(t)T1z(t)
Esempio di sistema a cascata
Si consideri un sistema lineare e stazionario. Sia x(t) il segnale in ingresso ed y(t) quello in uscita.
Il sistema è composto da un nodo sommatore:
z(t)=x(t)+y(t)
In seguito, sono disposti due dispositivi in cascata che eseguono le trasformazioni:
w(t)y(t)=2πA1dtdz(t)=2πA1dtdw(t)
con A=2⋅104 Hertz, ovvero 20 kHz e il segnale y(t) che poi “torna indietro” al sommatore iniziale.
Si può formalizzare quanto scritto sopra con un paio di sistemi di equazioni:
Parte 1: Determinare risposta in ampiezza e in fase del sistema.
La risposta in frequenza è:
H(f)=X(f)Y(f)=A2+f2−f2
La risposta in ampiezza è il suo modulo:
∣H(f)∣=A2+f2f2
La risposta in fase è:
arg(H(f))=arg(−f2)−arg(A2+f2)=0
Parte 2: Determinare il tipo di filtro realizzato e la banda B (usando i limiti di banda a -3dB).
Bisogna trovare la frequenza f0∈R che individui il valore massimo di ∣H(f)∣. Si studia il comportamento del segnale per le due frequenze indicate di sotto:
⟹∣H(f)∣f⟶00∣H(f)∣f⟶∞1max∣H(f0)∣=1f0=∞
Il filtro in esame è un passa-alto.
La banda a -3dB si ottiene grazie alla relazione:
∣X(f0)∣∣X(f−3)∣=21
Si può notare che f−3 assumerà due valori a causa della f2 presente nella risposta in ampiezza. La banda B−3 si assume positiva.
Dati k=1.5 e t0=0.5 si ottengono i seguenti grafici. Si nota che, al di fuori del dominio Bx, le funzioni possono assumere un comportamento differente da quello indicato dalla formula soprastante. In questo caso Bx=[−11].
Esempio: data la trasformazione T=d/dt, ovvero l’operatore di derivazione:
x(t)dtdy(t)y(t)=dtdx(t)FY(f)=X(f)⋅j2πf
La risposta in frequenza è:
H(f)=j2πf⟹⎩⎨⎧A(f)=2π∣f∣Θ(f)={π/2−π/2f>0f<0
I grafici si ottengono con il seguente codice MATLAB:
f_lim=15; f=linspace(-f_lim, f_lim,1001); zero_values=zeros(length(f));
H_f=1j*2*pi.*f;% frequency response
A_f=abs(H_f);% amplitude of H(f)
Theta_f=angle(H_f);% argument of H(f)tiledlayout(1,2); nexttile
plot(zero_values,f,'--',f, zero_values,'--',Color="black")
hold on;plot(f,A_f,LineWidth=1.5)
grid on;xlim([-22]);ylim([-212])title({'$|A(f)|$'},'Interpreter','latex','FontSize',16)
nexttile
plot(zero_values,f,'--',f,zero_values,'--',Color="black")
hold on;plot(f,Theta_f, LineWidth=1.5)
grid on;xlim([-22]);ylim([-22])title({'$\Theta(f)$'},'Interpreter','latex','FontSize',16)
Per la maggior parte dei segnali, il sistema che applica la derivazione è distorcente.
Sistemi non lineari
x(t) (INPUT) g[⋅]y(t) (OUTPUT)
I sistemi non lineari sono stazionari ed istantanei. L’output è nella forma:
y(t)=g[x(t)]
con g(x) caratteristica di non linearità.
Il sistema è non lineare: non vale il principio di sovrapposizione degli effetti.
Dunque l’output è un segnale continuo e periodico costituito da rettangoli alti A e lunghi T0/2.
Dalla definizione soprastante si ha che:
−T0/4<t<T0/4⟹∣t∣<T0/4
Per poter scrivere un dominio di t più comprensibile, si calcola il rettangolo nel caso in cui k=0 e si trasla. Si può procedere con le seguenti implicazioni:
Sia Yk∗ il complesso coniugato di Yk, poiché y(t)∈R (è una funzione a valori reali), allora vale Y−k=Yk∗ e quindi valgono anche le seguenti implicazioni:
il modulo (ampiezza) è simmetrico rispetto a k ∣Y−k∣=∣Yk∗∣
gli argomenti (fasi) sono asimmetrici rispetto a k arg(Y−k)=−arg(Yk)