Sistemi Fisici


 causa (INPUT)  sollecitazione SISTEMA effetto (OUTPUT)  risposta \Large \xrightarrow[\text{ causa (INPUT) }]{\text{ sollecitazione }} \boxed{\text{SISTEMA}} \xrightarrow[\text{ effetto (OUTPUT) }]{\text{ risposta }}

Il sistema applica una trasformazione di segnali.

Sistemi monodimensionali tempo-continui

 (INPUT) x(t)T (OUTPUT) y(t)\Large \xrightarrow[\text{ (INPUT) }]{x(t)} \boxed{\mathcal{T}} \xrightarrow[\text{ (OUTPUT) }]{y(t)}

Un sistema monodimensionale tempo-continuo opera una trasformazione su segnali di tipo tempo-continui. Lo schema di sopra si formalizza con la scrittura:

y(t)=T[x(α);t]=T[x(t)]tRy(t) = \mathcal{T} [x(\alpha); \,t] = \mathcal{T}[x(t)] \quad\forall t \in \R

Esempio: corrente di un circuito elettrico:

i(t)=T[v(t)]=v(t)Ri(t) = \mathcal{T}[v(t)] = \frac{v(t)}{R}

Proprietà dei sistemi tempo-continui

Lineare: vale il principio di sovrapposizione degli effetti.

x(t)=αx1(t)+βx2(t)    y(t)=αT[x1(t)]+βT[x2(t)]x(t)=\alpha x_1(t) + \beta x_2(t) \implies y(t)=\alpha \mathcal{T} [x_1(t)] +\beta \mathcal{T} [x_2(t)]

Stazionario: il sistema è tempo invariato.

y(t)=T[x(t)]    T[x(tt0)]=y(tt0)y(t) = \mathcal{T} [x(t)] \implies \mathcal{T}[x(t-t_0)] = y(t-t_0)

Causale: rispetta il nesso causa-effetto. L’output si ottiene considerando l’input solamente negli istanti di tempo passati.

y(t)=T[x(α),αt;t]y(t) = \mathcal{T} [x(\alpha), \, \alpha \leq t ; \,t]

Istantaneo o senza memoria: l’output ad un dato istante si ottiene considerando l’input solamente nel medesimo istante.

y(t)=T[x(α),α=t]y(t) = \mathcal{T} [x(\alpha), \, \alpha = t]

Un sistema istantaneo può essere anche denominato come statico (non dinamico), puramente algebrico o combinatorio (nel caso di un sistema digitale).

Stabile: la limitatezza del dominio dell’input implica un dominio limitato anche per l’output.

x(t)M    y(t)N,  t|x(t)| \leq M \implies |y(t)|\leq N,\; \forall t

La stabilità di un sistema indica la capacità dello stesso di reagire con variazioni limitate a perturbazioni nello stato iniziale (o dell’ingresso).

Invertibile: scambiando l’input con l’output continua ad esistere una trasformazione che leghi tali funzioni.

T1   t.c.   x(t)=T1[y(t)]\exist \mathcal{T}^{-1} \; \text{ t.c. } \; x(t)=\mathcal{T}^{-1}[y(t)]

Sistemi monodimensionali tempo-discreti

 (INPUT) x[n]T (OUTPUT) y[n]\Large \xrightarrow[\text{ (INPUT) }]{x[n]} \boxed{\mathcal{T}} \xrightarrow[\text{ (OUTPUT) }]{y[n]}

Un sistema monodimensionale tempo-discreto opera una trasformazione su segnali di tipo tempo-discreti. Lo schema di sopra si formalizza con la scrittura:

y[n]=T[x[α];n]=T[x[n]]nZy[n] = \mathcal{T}\big[x[\alpha]; \,n\big] = \mathcal{T}\big[x[n]\big] \quad\forall n \in \Z

Proprietà sistemi tempo-discreti

Le proprietà sono pressoché identiche a quelle dei segnali tempo-continui.

Lineare: vale il principio di sovrapposizione degli effetti.

x(t)=αx1[n]+βx2[n]    y[n]=αT[x1[n]]+βT[x2[n]]x(t)=\alpha x_1[n] + \beta x_2[n] \implies y[n]=\alpha \mathcal{T} [x_1[n]] +\beta \mathcal{T} [x_2[n]]

Stazionario: il sistema è tempo invariato.

y[n]=T[x[n]]    T[x[nn0]]=y[nn0]y[n] = \mathcal{T} [x[n]] \implies \mathcal{T}[x[n-n_0]] = y[n-n_0]

Causale: rispetta il nesso causa-effetto. L’output si ottiene considerando l’input solamente negli istanti di tempo passati.

y[n]=T[x[α],αt;t]y[n] = \mathcal{T} [x[\alpha], \, \alpha \leq t ; \,t]

Istantaneo o senza memoria: l’output ad un dato istante si ottiene considerando l’input solamente nel medesimo istante.

y[n]=T[x[α],α=t]y[n] = \mathcal{T} [x[\alpha], \, \alpha = t]

Stabile: la limitatezza del dominio dell’input implica un dominio limitato anche per l’output.

x[n]M    y[n]N,  t|x[n]| \leq M \implies |y[n]|\leq N,\; \forall t

Invertibile: scambiando l’input con l’output continua ad esistere una trasformazione che leghi tali funzioni.

T1   t.c.   x[n]=T1[y[n]]\exist \mathcal{T}^{-1} \; \text{ t.c. } \; x[n]=\mathcal{T}^{-1}[y[n]]

Sistemi LTI

Un sistema LTI (lineare tempo-invariato) o SLS (sistema lineare stazionario) gode delle seguenti proprietà sopra citate:

  • Linearità: principio di sovrapposizione degli effetti
  • Stazionarietà: tempo-invarianza

L’istante iniziale di un sistema tempo-invariato si può sempre assumere nullo: t0=0t_0=0.

Un sistema LTI monodimensionale tempo-continuo è descritto da risposta impulsiva h(t)h(t) e risposta in frequenza H(f)H(f). Ulteriore discriminante è il numero di ingressi/uscite:

  • multi-variabile o MIMO: Multi-Input Multi-Output
  • singola variabile o SISO: Single-Input Single-Output

I paragrafi che seguono trattano dunque sistemi LTI SISO.


I sistemi LTI possono essere sia tempo-continui che tempo discreti.

Risposta Impulsiva

δ(t)Th(t)\Large \xrightarrow{\delta(t)} \boxed{\mathcal{T}} \xrightarrow{h(t)}

La risposta impulsiva per sistemi tempo-continui è la risposta all’impulso Delta di Dirac: h(t)=T[δ(t)]h(t) = \mathcal{T}[\delta(t)]. Dunque h(t)h(t) consente di calcolare l’output a partire da un qualsiasi input.

y(t)=T[x(t)]=x(τ)T[δ(tτ)]dτ=x(t)h(tτ)dτ=x(t)h(t)y(t)=\mathcal{T}[x(t)]=\int_{-\infty}^{\infty} x(\tau) \mathcal{T} [\delta(t-\tau)]d\tau = \int_{-\infty}^{\infty} x(t)h(t-\tau)d\tau = x(t) \otimes h(t)

Il sistema è lineare, l’integrale rappresenta una somma.

Il sistema è causale     h(t)=0\iff h(t) = 0 per t<0t<0. Il sistema è stabile     h(t)M\iff \int_{-\infty}^{\infty} |h(t)| \leq M


Nel campo dei sistemi tempo-discreti, la funzione Delta di Dirac non esiste: viene approssimata dall’impulso unitario δ[n]\delta [n].

δ[n]Ty[n]\Large \xrightarrow{\delta[n]} \boxed{\mathcal{T}} \xrightarrow{y[n]}

La risposta impulsiva è utile per determinare l’output quando è noto l’input. Si applica l’operatore di convoluzione.

y[n]=T[δ[n]]    x[n]=x[n]δ[n]\large y[n] = \mathcal{T} \bigg[\delta [n]\bigg] \implies x[n]=x[n]\ast\delta [n]

Si può dimostrare che:

y[n]=TLTI[x[n]]=m=x[k]h[nk]y[n]=\mathcal{T}_{\rm LTI} \biggl[ x[n]\biggr]=\sum_{m=-\infty}^\infty x[k]h[n-k]

Il sistema è causale     h[n]=0\iff h[n]=0 per n<0n<0. Il sistema è stabile     n=+h[n]=M<\iff \sum_{n=-\infty}^{+\infty} |h[n]|=M <\infty

Risposta in Frequenza

H(f)=F[h(t)]\Large H(f) = \mathcal{F}[h(t)]

La risposta in frequenza è la trasformata di Fourier della risposta impulsiva.

y(t)=x(t)h(t)    Y(f)=X(f)H(f)    H(f)=Y(f)X(f)y(t)=x(t) \ast h(t) \implies Y(f)=X(f)\cdot H(f) \implies H(f)=\frac{Y(f)}{X(f)}

Il dominio di esistenza della risposta in frequenza è l’insieme dei numeri complessi C\C. Si definiscono il modulo e l’argomento della risposta in frequenza come:

  1. risposta in ampiezza: A(f)=H(f)A(f) = |H(f)|
  2. risposta in fase: Θ(f)=arg(H(f))\Theta(f) = \arg(H(f))
H(f)=A(f)ejΘ(f)CH(f)=A(f)e^{j\Theta(f)} \in \C

La risposta in frequenza è la trasformata di Fourier della risposta impulsiva anche per i sistemi tempo-discreti. La risposta in frequenza dei sistemi tempo-discreto hanno periodo 1/T1/T.

H(f)=F[h[n]]=n=h[n]ej2πfnT=Y(f)X(f)\large \overline{H}(f) =\mathcal{F}[h[n]]=\sum_{n=-\infty}^\infty h[n]e^{-j2\pi fnT}=\frac{\overline{Y}(f)}{\overline{X}(f)}

Sistemi in cascata

Questo paragrafo analizza segnali tempo-continui, ma i ragionamenti fatti potrebbero essere riportati per segnali tempo-discreti.

x(t)T1y(t)T2z(t)\Large \xrightarrow{x(t)} \boxed{\mathcal{T}_1} \xrightarrow{y(t)} \boxed{\mathcal{T}_2} \xrightarrow{z(t)}

Dunque la funzione in output è:

z(t)=y(t)h2(t)=[x(t)h1(t)]h2(t)z(t)=y(t)\ast h_2(t)=\bigg[ x(t)\ast h_1(t) \bigg]\ast h_2(t)

Concettualmente equivalente ai due schemi a blocchi che seguono:

x(t)h1(t)h2(t)z(t);X(f)H1(f)H2(f)Z(f)\xrightarrow{x(t)} \boxed{h_1(t)\ast h_2(t)} \xrightarrow{z(t)} \quad ; \quad \xrightarrow{X(f)} \boxed{H_1(f)H_2(f)} \xrightarrow{Z(f)}

La cascata è invertibile. Con y~(t)y(t)\widetilde{y}(t) \neq y(t) perché l’operatore di convoluzione non gode della proprietà commutativa.

x(t)T2y~(t)T1z(t)\Large \xrightarrow{x(t)} \boxed{\mathcal{T}_2} \xrightarrow{\widetilde{y}(t)} \boxed{\mathcal{T}_1} \xrightarrow{z(t)}

Esempio di sistema a cascata

Si consideri un sistema lineare e stazionario. Sia x(t)x(t) il segnale in ingresso ed y(t)y(t)​ quello in uscita.

Il sistema è composto da un nodo sommatore:

z(t)=x(t)+y(t)z(t) = x(t)+y(t)

In seguito, sono disposti due dispositivi in cascata che eseguono le trasformazioni:

w(t)=12πAdz(t)dty(t)=12πAdw(t)dt\eq{ w(t) &= \frac{1}{2\pi A} \frac{dz(t)}{dt}\\ \\ y(t) &= \frac{1}{2\pi A} \frac{dw(t)}{dt} }

con A=2104A=2 \cdot 10^4 Hertz, ovvero 20 kHz e il segnale y(t)y(t) che poi “torna indietro” al sommatore iniziale.


Si può formalizzare quanto scritto sopra con un paio di sistemi di equazioni:

{z(t)=x(t)+y(t)w(t)=12πAdz(t)dty(t)=12πAdw(t)dtF{Z(f)=X(f)+Y(f)W(f)=12πAZ(f)j2πf=jfAZ(f)Y(f)=12πAW(f)j2πf=jfAW(f)\sis{ z(t) = x(t) + y(t)\\ w(t) = \frac{1}{2\pi A} \frac{dz(t)}{dt}\\ y(t) = \frac{1}{2\pi A} \frac{d w(t)}{dt}\\ } \Large \xrightarrow{\mathcal{F}} \normalsize \sis{ Z(f) = X(f) + Y(f)\\ W(f) = \frac{1}{2\pi A} Z(f) j2\pi f = \frac{jf}{A} Z(f)\\ Y(f) = \frac{1}{2\pi A} W(f) j2\pi f = \frac{jf}{A} W(f)\\ }

Si può ottenere così la definizione di Y(f)=F[y(t)]Y(f) = \mathcal{F}[y(t)] “in funzione” della trasformata dell’ingresso del sistema:

Y(f)=jfAW(f)=jfA(jfAZ(f))==j2f2A2(X(f)+Y(f))    Y(f)[1+f2A2]=f2A2X(f)    Y(f)=f2X(f)A2+f2\eq{ Y(f) &= \frac{jf}{A} W(f) = \frac{jf}{A} \bigg(\frac{jf}{A} Z(f)\bigg) =\\ &= \frac{j^2 \cdot f^2}{A^2} \bigg(X(f) + Y(f)\bigg)\\ \implies & Y(f)\bigg[ 1+ \frac{f^2}{A^2}\bigg] = -\frac{f^2}{A^2}X(f) \\ \implies & Y(f) = \frac{-f^2 X(f)}{A^2 + f^2} }

Parte 1: Determinare risposta in ampiezza e in fase del sistema.

La risposta in frequenza è:

H(f)=Y(f)X(f)=f2A2+f2H(f) = \frac{Y(f)}{X(f)} = \frac{-f^2}{A^2 + f^2}

La risposta in ampiezza è il suo modulo:

H(f)=f2A2+f2|H(f)| = \frac{f^2}{A^2 + f^2}

La risposta in fase è:

arg(H(f))=arg(f2)arg(A2+f2)=0\arg\Big(H(f)\Big) = \arg\Big(-f^2\Big)-\arg\Big(A^2 + f^2\Big) = 0

Parte 2: Determinare il tipo di filtro realizzato e la banda B (usando i limiti di banda a -3dB).

Bisogna trovare la frequenza f0Rf_0 \in \R che individui il valore massimo di H(f)|H(f)|​. Si studia il comportamento del segnale per le due frequenze indicate di sotto:

H(f)  f0  0H(f)  f  1    maxH(f0)=1f0=\eq{ & |H(f)| \xrightarrow{\; f \longrightarrow 0 \;} 0 \\ & |H(f)| \xrightarrow{\; f \longrightarrow \infty \;} 1 \\ \implies & \max |H(f_0)| = 1 \quad f_0 = \infty }

Il filtro in esame è un passa-alto.

La banda a -3dB si ottiene grazie alla relazione:

X(f3)X(f0)=12\frac{|X(f_{-3})|}{|X(f_0)|} = \frac{1}{\sqrt{2}}

Si può notare che f3f_{-3} assumerà due valori a causa della f2f^2 presente nella risposta in ampiezza. La banda B3B_{-3} si assume positiva.

X(f3)=X(f0)2f32A2+f32=122f32=A2+f32f32(21)=A2    f3=±A221    B3=±A221\eq{ & |X(f_{-3})| = \frac{|X(f_0)|}{\sqrt{2}} \\ & \frac{f_{-3}^2}{A^2 + f_{-3}^2} = \frac{1}{\sqrt{2}} \\ & \sqrt{2}\cdot f_{-3}^2 = A^2 + f_{-3}^2 \\ & f_{-3}^2 \Big(\sqrt{2} - 1 \Big) = A^2 \\ \implies & f_{-3} = \pm \sqrt{\frac{A^2}{\sqrt{2}-1}} \\ \implies & B_{-3} = \pm \sqrt{\frac{A^2}{\sqrt{2}-1}} \\ }

Parte 3: Determinare segnale di uscita quando l’ingresso è x(t)=βcos(2πAt)x(t) = \beta\cos(2\pi At) con β=4\beta = 4.

Per completezza, si calcola anche la trasformata di Fourier di ingresso ed uscita.

La proprietà della modulazione afferma:

F[x~(t)cos(2πf0t)]=12[X~(ff0)+X~(f+f0)]\mathcal{F} \bigg[ \widetilde{x}(t)\cos(2\pi f_0 t) \bigg] = \frac{1}{2}\bigg[\widetilde{X}(f-f_0)+\widetilde{X}(f+f_0)\bigg]

Sapendo che la trasformata di una costante è la delta di dirac moltiplicata per la medesima costante, allora:

x~(t)=β    X~(f)=βδ(f)f0=A=2104  [Hz]    X(f)=β2[δ(fA)+δ(f+A)]\eq{ & \widetilde{x}(t) = \beta\implies\widetilde{X}(f) =\beta\cdot\delta(f) \\ & f_0 = A = 2 \cdot 10^4 \; \text{[Hz]} \\ \implies & X(f) = \frac{\beta}{2}\bigg[\delta(f-A)+\delta(f+A)\bigg] }

Il segnale in uscita è nella forma:

y(t)=H(f0)βcos[2πf0t+arg(H(A))]==H(A)4cos[2πAt+arg(H(A))]\eq{ y(t) &= |H(f_0)| \cdot\beta\cos\Big[2\pi f_0 t + \arg\big(H(A)\big)\Big]=\\ &= |H(A)| \cdot 4 \cos\Big[2\pi A t + \arg\big(H(A)\big)\Big]\\ }

Si può procedere con i calcoli:

H(A)=A2A2+A2=12 arg(H(A))=arg(12)==tan1(01/2)+π==π\eq{ |H(A)| &= \frac{A^2}{A^2 + A^2} = \frac{1}{2}\\\ \arg\big(H(A)\big)&= \arg\Big(-\frac{1}{2}\Big) =\\ &= \tan^{-1}\Big(\frac{0}{-1/2}\Big) + \pi=\\ &= \pi }

con [1/2]=0\Im[-1/2]=0 (la parte immaginaria del numero è nulla).

Dunque l’output del sistema risulta essere:

y(t)=H(A)βcos[2πAt+arg(H(A))]==124cos(2πAt+π)==2cos(2πAt+π)\eq{ y(t) &= |H(A)| \cdot \beta \cos\Big[2\pi A t + \arg\big(H(A)\big)\Big]=\\ &= \frac{1}{2} \cdot 4 \cos\Big(2\pi A t + \pi\Big)=\\ &= 2 \cos\Big(2\pi A t + \pi\Big)\\ }

Distorsione nei sistemi LTI

La distorsione di segnali elaborati da un sistema è una trasformazione che lega una funzione di input x(t)x(t) ad una di output y(t)y(t).

 (INPUT) x(t)T (OUTPUT) y(t)\Large \xrightarrow[\text{ (INPUT) }]{x(t)} \boxed{\mathcal{T}} \xrightarrow[\text{ (OUTPUT) }]{y(t)}

Le operazioni tollerate per la condizione di non distorsione sono:

  1. la traslazione nel tempo,
  2. la moltiplicazione per una costante.

y(t)y(t) è una copia non distorta di x(t)x(t) se:

y(t)=kx(tt0),k,t0R;k0y(t)=k\cdot x(t-t_0),\quad \forall k, t_0\in \R;\,k\neq 0

Nel campo dei sistemi LTI, la condizione di non distorsione nel dominio delle frequenze è:

H(f)=kej2πft0fBx={f:X(f)0}    {A(f)=kΘ(f)=2πft0\eq{ H(f)&=ke^{-j2\pi ft_0} \quad \forall f \in B_x=\{f:X(f)\neq 0\} \\ & \implies \sis { A(f) = |k|\\ \Theta(f) = -2\pi f t_0 } }

Dati k=1.5k=1.5 e t0=0.5t_0=0.5 si ottengono i seguenti grafici. Si nota che, al di fuori del dominio BxB_x, le funzioni possono assumere un comportamento differente da quello indicato dalla formula soprastante. In questo caso Bx=[1  1]B_x = [-1\;1].

H(f) non distorsione


Esempio: data la trasformazione T=d/dt\mathcal{T} = d/dt, ovvero l’operatore di derivazione:

x(t)ddty(t)y(t)=ddtx(t)FY(f)=X(f)j2πf\Large \xrightarrow{x(t)} \boxed{\frac{d}{dt}} \xrightarrow{y(t)}\\ y(t)=\frac{d}{dt}x(t) \xrightarrow{\mathcal{F}}Y(f)=X(f)\cdot j2\pi f

La risposta in frequenza è:

H(f)=j2πf    {A(f)=2πfΘ(f)={π/2f>0π/2f<0\eq{ & H(f)=j2\pi f\\ & \implies \sis{A(f)=2\pi |f|\\ \Theta(f)=\sis{\pi/2 \quad &f>0\\ -\pi/2 \quad &f<0}} }

H(f) derivata

I grafici si ottengono con il seguente codice MATLAB:

f_lim=15; f=linspace(-f_lim, f_lim, 1001); zero_values=zeros(length(f));
H_f=1j*2*pi.*f; % frequency response
A_f=abs(H_f);  % amplitude of H(f)
Theta_f=angle(H_f); % argument of H(f)

tiledlayout(1, 2); nexttile
plot(zero_values,f,'--',f, zero_values,'--',Color="black")
hold on; plot(f,A_f,LineWidth=1.5)
grid on; xlim([-2 2]); ylim([-2 12])
title({'$|A(f)|$'},'Interpreter','latex','FontSize',16)

nexttile
plot(zero_values,f,'--',f,zero_values,'--',Color="black")
hold on; plot(f,Theta_f, LineWidth=1.5)
grid on; xlim([-2 2]); ylim([-2 2])
title({'$\Theta(f)$'},'Interpreter','latex','FontSize',16)

Per la maggior parte dei segnali, il sistema che applica la derivazione è distorcente.

Sistemi non lineari

 (INPUT) x(t)g[] (OUTPUT) y(t)\Large \xrightarrow[\text{ (INPUT) }]{x(t)} \boxed{g[\cdot]} \xrightarrow[\text{ (OUTPUT) }]{y(t)}

I sistemi non lineari sono stazionari ed istantanei. L’output è nella forma:

y(t)=g[x(t)]y(t)=g[x(t)]

con g(x)g(x) caratteristica di non linearità.

Il sistema è non lineare: non vale il principio di sovrapposizione degli effetti.

g(t)=αx1(t)+βx2(t)\centernot    y(t)=αg[x1(t)]+βg[x2(t)]g(t)=\alpha x_1(t) + \beta x_2(t) \centernot\implies y(t)=\alpha g[x_1(t)] +\beta g[x_2(t)]

Il sistema è stazionario:

y(t)=g[x(t)]    g[x(tt0)]=y(tt0)y(t) = g[x(t)] \implies g[x(t-t_0)] = y(t-t_0)

Il sistema è istantaneo o senza memoria:

y(t)=g[x(α),α=t]y(t) = g[x(\alpha), \, \alpha = t]

Misura della distorsione

Dato l’input di riferimento x(t)=acos(2πf0t)x(t)=a \cos(2\pi f_0 t) con periodo T0=1/f0T_0 = 1/f_0.

L’output è y(t)=g[acos(2πf0t)]y(t)=g[a\cos(2\pi f_0 t)]. I coefficienti della relativa serie di Fourier sono:

Yk=1T0T0/2T0/2g[x(t)]ej2πkt/T0dtk\large Y_k = \frac{1}{T_0} \int_{-T_0/2}^{T_0/2} g[x(t)]e^{-j2\pi k t/T_0}dt \quad \forall k

Ad ogni coppia di coefficienti ±k\pm k si associa la componente:

2Ykcos(2πkf0t+arg(Yk))2|Y_k|\cos(2\pi k f_0 t + \arg(Y_k))

In 00 si ha la componente continua, 2f0,  3f0,  2f_0,\;3f_0,\;\dots sono componenti di distorsione.

Il coefficiente di distorsione armonica di ordine kk è dato da:

Dk=PkP1=(2Yk)2/2(2Y1)2/2=YkY1D_k = \sqrt{\frac{P_k}{P_1}}= \sqrt{\frac{(2|Y_k|)^2/2}{(2|Y_1|)^2/2}}=\frac{|Y_k|}{|Y_1|}

Distorsione armonica totale

La total harmonic distortion è definita come:

THD=k=2PkP1=k=2Yk2Y12=k=1Dk2=PkP0P1P1=PkY012Y121\text{THD} = \sqrt{\frac{\sum_{k=2}^\infty P_k}{P_1}} = \sqrt{\sum_{k=2}^\infty\frac{|Y_k|^2}{|Y_1|^2}} = \sqrt{\sum_{k=1}^\infty D_k^2} = \sqrt{\frac{P_k-P_0-P_1}{P_1}} = \sqrt{\frac{P_k-Y_0^1}{2|Y_1|^2}-1}

Si noti che:

PY=P0+P1+k=2Pk    k=2Pk=PYP0P1P_Y = P_0 + P_1 + \sum_{k=2}^\infty P_k \implies \sum_{k=2}^\infty P_k = P_Y-P_0-P_1

Esempio di sistema non lineare

Si consideri un sistema non lineare con ingresso x(t)x(t), uscita y(t)y(t) e caratteristica di non linearità data da:

y=g(x)=Au(x)y = g(x) = Au(x)

dove u()u(\cdot) è la funzione gradino unitario e A=8A = 8​ (numero puro).

Si richiede di effettuare il grafico del segnale in uscita quando l’input è:

x(t)=cos(2πt/T0)x(t) = \cos(2\pi t / T_0)

e di determinare lo spettro di ampiezza di y(t)y(t)​.

Il gradino unitario annulla la funzione per x(t)<0x(t)<0.

Parte 1: Definire formalmente il segnale di uscita.

Bisogna determinare per quali valori di tt si ha x(t)>0x(t)>0.

Per la sola circonferenza goniometrica, ovvero per il dominio [1,1][-1,1] si può scrivere:

cos(α)>0π/2<α<π/2    x(t)>0    cos(2πt/T0)>0    π2<2πT0t<π2    π2T02π<t<π2T02π    T04<t<T04\eq{ & \cos(\alpha)>0\quad\forall -\pi/2 <\alpha <\pi/2 \\ & \implies x(t)>0\implies \cos(2\pi t/T_0)>0 \\ & \implies -\frac{\pi}{2}<\frac{2\pi}{T_0}t<\frac{\pi}{2}\\ & \implies -\frac{\pi}{2}\frac{T_0}{2\pi}<t<\frac{\pi}{2}\frac{T_0}{2\pi}\\ & \implies -\frac{T_0}{4}<t<\frac{T_0}{4} }

Dato kZk\in\Z, si può espandere il dominio di tt a tutto R\R. Dunque, l’output del sistema è:

y(t)=g(x(t))=Au(x(t))=={Ax(t)>00x(t)<0={AT0/4+2πk<t<T0/4+2πk0t<T0/4+2πkt>T0/4+2πk={At<T0/4+2πk0t>T0/4+2πk=k=+A  rect(tkT0T0/2)\eq{ y(t) &= g\big(x(t)\big) = Au\big(x(t)\big) =\\ &= \sis{ A \quad & x(t) > 0\\ 0 \quad & x(t) < 0 }\\ &= \sis{ A \quad & -T_0/4+2\pi k < t < T_0/4+2\pi k\\ 0 \quad & t < -T_0/4+2\pi k \land t > T_0/4+2\pi k }\\ &= \sis{ A \quad & |t| < T_0/4+2\pi k\\ 0 \quad & |t| > T_0/4+2\pi k\\ }\\ &= \sum_{k=-\infty}^{+\infty} A \;\text{rect} \bigg(\frac{t-k T_0}{T_0/2} \bigg) }

Dunque l’output è un segnale continuo e periodico costituito da rettangoli alti A e lunghi T0/2T_0/2​.

Dalla definizione soprastante si ha che:

T0/4<t<T0/4    t<T0/4-T_0/4 < t < T_0/4 \implies |t| < T_0/4

Per poter scrivere un dominio di t più comprensibile, si calcola il rettangolo nel caso in cui k=0k=0 e si trasla. Si può procedere con le seguenti implicazioni:

rect(t)={0t>1/21t<1/21/2t=1/2{0t1/21t<1/2rect(tT0/2)={0t/(T0/2)1/21t/(T0/2)<1/2    tT0/2<12    2T0t<12    T022T0t<12T02    t<T0/4\eq{ & \text{rect}(t) = \sis{ 0 & \quad |t| > 1/2 \\ 1 & \quad |t| < 1/2 \\ 1/2 & \quad |t| = 1/2 } \approx \sis{ 0 & \quad |t| \geq 1/2 \\ 1 & \quad |t| < 1/2 }\\ & \text{rect}\bigg(\frac{t}{T_0/2} \bigg) = \sis{ 0 & \quad |t/(T_0/2)| \geq 1/2 \\ 1 & \quad |t/(T_0/2)| < 1/2 } \\ \implies & \bigg|\frac{t}{T_0/2}\bigg| < \frac{1}{2} \implies \frac{2}{T_0}|t| < \frac{1}{2} \implies \frac{T_0}{2}\frac{2}{T_0}|t| < \frac{1}{2}\frac{T_0}{2} \\ \implies & |t| < T_0/4 }

Per includere in y(t)y(t) tutti gli altri rettangoli basta traslare a destra rect(t/(T0/2))\text{rect}\Big(t / (T_0/2)\Big) di kT0kT_0 per ogni kZk \in \Z.

Grazie alla teoria delle ripetizioni periodiche, si può scrivere:

y~(t)=A  rect(tT0/2)y(t)=n=y~(tnT0)    Yk=1T0Y~(kT0)\eq{ \widetilde{y}(t) &= A \;\text{rect} \bigg(\frac{t}{T_0/2} \bigg)\\ y(t) &= \sum_{n=-\infty}^{\infty} \widetilde{y}(t-nT_0) \\ & \implies Y_k = \frac{1}{T_0} \widetilde{Y}\bigg(\frac{k}{T_0}\bigg) \\ }

Poiché la trasformata di Fourier del rettangolo è il seno cardinale, i coefficienti della serie sono:

Yk=1T0Y~(kT0)==1T02T0sinc(T02kT0)==2sinc(k2)\eq{ Y_k &= \frac{1}{T_0} \widetilde{Y}\bigg(\frac{k}{T_0}\bigg)=\\ &= \frac{1}{T_0} 2 T_0 \text{sinc}\bigg(\frac{T_0}{2} \frac{k}{T_0}\bigg)=\\ &= 2 \,\text{sinc}\bigg(\frac{k}{2} \bigg) }

Per determinare lo spettro di ampiezza di y(t)y(t)​ si studia il comportamento dei coefficienti per alcuni valori di k:

k=0Y0=2  sinc(0)=2k=1Y1=2  sinc(1/2)=4/πk=2Y2=2  sinc(1)=0k=3Y3=43πk=4Y4=0\eq{ k=0 & \longrightarrow Y_0 =2\;\text{sinc}(0)=2\\ k=1 & \longrightarrow Y_1 =2\;\text{sinc}(1/2)=4 / \pi\\ k=2 & \longrightarrow Y_2 =2\;\text{sinc}(1) = 0 \\ k=3 & \longrightarrow Y_3 =-\frac{4}{3\pi}\\ k=4 & \longrightarrow Y_4 =0\\ }

Sia YkY_k^* il complesso coniugato di YkY_k, poiché y(t)Ry(t) \in \R (è una funzione a valori reali), allora vale Yk=YkY_{-k}=Y_k^* e quindi valgono anche le seguenti implicazioni:

  1. il modulo (ampiezza) è simmetrico rispetto a kk
    Yk=Yk|Y_{-k}|=|Y_k^*|
  2. gli argomenti (fasi) sono asimmetrici rispetto a kk
    arg(Yk)=arg(Yk)\arg(Y_{-k})=-\arg(Y_{k})

Sistemi LTI multivariabile

Questo argomento è analizzato nello specifico in un articolo dedicato: sistemi LTI multivariabile.